sabato 31 dicembre 2016

IL LIBRO DEL MIO 2016


Insieme alla fine del 2016 è giunto il momento di nominare il libro dell’anno, il più bello, quello che mi ha insegnato tanto e mi ha coinvolto per vari motivi!

venerdì 25 novembre 2016

L'UOMO DAL FOGLIO BIANCO




Fin da quando ho aperto questo blog ho sempre voluto parlare di un autore in particolare, ma ho continuato a rimandare perché non mi sento all’altezza per raccontare il suo genio e la sua creatività. Nei giorni passati mi sono ritagliata un po' di tempo e, facendomi coraggio, ho cominciato a scrivere per pubblicare oggi il post perché sarebbe stato il suo compleanno! È in assoluto uno dei capisaldi nelle mie letture forse perché grazie a lui ho cominciato ad appassionarmi ad altri generi: sto parlando

giovedì 20 ottobre 2016

LE COSE CHE NON SOPPORTO IN LIBRERIA.





Per ogni lettore accanito esiste un posto dove tutte le ansie, i problemi e i crucci scompaiono per lasciare spazio alla serenità di girovagare, sfogliare e comprare libri o qualsiasi materiale annesso a questo magico oggetto. Mi capita spesso di uscire per fare commissioni e di ritrovarmi in libreria ad acquistare libri sebbene ne abbia pile che attendono di essere letti sulla scrivania. Questi luoghi possono essere paragonati al paradiso terrestre, un harem del lettore o ancora l’ottava meraviglia del mondo! Tuttavia spesso sono intaccati da cose, azioni o situazioni che mi fanno saltare i nervi anche solo pensandoci. 
Questo post nasce dal fatto che qualche giorno fa aspettando alcuni amici mi sono fermata in libreria per un’oretta circa e la mia attenzione oltre che ai libri è stata costretta a rivolgersi verso le seguenti realtà.

lunedì 5 settembre 2016

Attimi di Beatitudine

Lucia Mondini, Sogno o Realtà

Da circa una settimana sono tornata dal campo scuola, un’esperienza di Azione Cattolica in cui ho accompagnato bambini che vanno dai sei agli undici anni ed il cui tema è stato spunto di riflessione non solo per loro ma anche per me. Attraverso la storia biblica di “Giuseppe e i suoi fratelli” più volte è capitato di dover parlare dei sogni e di come osare sognare riconoscendoli, realizzandoli per poi trasmettere la propria passione agli altri. Sembrerebbe un argomento bello tosto per dei ragazzini, ma ognuno di loro mi ha stupito dando una libera interpretazione del tema nella spontaneità che li caratterizza.
Tornata a casa ho rivolto uno sguardo alla mia libreria e ho pensato che alla fine tutte le narrazioni possono essere considerate l’esplicazione della realizzazione o meno dei sogni, quindi gli scrittori ne sono dei portatori. Se ne possono individuare diversi tipi… i più immediati sono quelli che riguardano la realizzazione del singolo e questi appartengono un po' a tutti: <cosa voglio fare da grande?>               La letteratura è piena di personaggi che sognano l’amore oppure un futuro migliore.  

venerdì 12 agosto 2016

IL MERCANTE DI LUCE




Quando frequentavo le scuole medie, tra i miei romanzi d’amore, capitò un libro intitolato “Miti degli dei e degli eroi”, una raccolta di tutte le mitologie orientali, egiziane e immancabilmente greche e romane. Da lì mi sono sentita attratta dalla mitologia e dalle storie che prendevano spunto da essa, così ho deciso di iscrivermi al liceo Classico con la speranza di potere approfondire questa passione, senza tener conto delle tediose e innumerevoli versioni che in seguito mi avrebbero costretto a tradurre. Infatti il ginnasio si rivelò una vera e propria palestra dove i manubri erano il GI e il Campiello (dizionari di greco e di latino) indispensabili per poter tradurre passi tratti dal vangelo, racconti di battaglie storiche e le favole di Esopo o di Apuleio (che presto nelle traduzioni avrei rimpianto con tutta me stessa!). 

venerdì 24 giugno 2016

DISTOPIA: siamo Fenici consapevoli delle nostre sciocchezze?








                                                                                                              



Molte sono le storie in cui un singolo o un gruppo di personaggi all'improvviso si rende conto di vivere in una società che priva i propri cittadini della libertà costringendoli a fare qualcosa per controllarli e mantenere ben salde le briglie del potere. Questo genere letterario viene definito col termine distopia proprio per sottolineare come ci si allontani completamente dall'utopia (la perfezione per antonomasia). Spesso questi libri vengono incorporati direttamente nel genere fantasy proprio perché sono basati su realtà inesistenti dove spesso (ma non sempre) ci sono tecnologie avanzate oppure personaggi di pura fantasia con doti non umane; tuttavia è necessario fare una distinzione perché nel genere fantasy tutto parte dall’immaginazione dell’autore che ne dà libero sfogo inventando personaggi, storie e mondi completamente diversi dal nostro, insomma l’autore non ha un’esigenza. Mentre nei libri distopici c’è un’urgenza e si comincia a scrivere per il bisogno di denunciare qualcosa che esiste per davvero ossia si tenta di far aprire gli occhi al lettore e inviargli un preciso messaggio. 

martedì 19 aprile 2016

Cristo si è fermato a Eboli

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Chiesa di San Francesco del centro storico di Eboli



Se volessimo individuare i libri che testimoniano la storia italiana e le nostre radici, a quali potremmo far riferimento? Io ho trovato la mia risposta in “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi. 
La trama parla del periodo in cui l’autore, a causa delle sue attività culturali anticonformiste, viene condannato al confinio in Lucania dalla polizia Fascista. A questo punto si può già intuire quale sia l’argomento portante di quasi tutto il libro perché come Napoleone (francese) è stato esiliato a Sant’Elena o Umberto II (ultimo re d’Italia) in Portogallo, così Carlo Levi italiano è stato esiliato nel sud Italia! Questo perché nel meridione tutto era rimasto congelato ai cambiamenti apportati durante l’unità d’Italia e perciò si trovava completamente tagliato fuori sia dal boom economico ed industriale, sia dai salotti culturali che esistevano al Nord: forte è il tema della questione meridionale.

giovedì 3 marzo 2016

L'avvocato Guerrieri


“Così decisi di andare a comprarmi qualche libro. A quell’ora – erano le undici – avrei trovato un solo posto dove comprare libri e fare anche due chiacchiere. L’Osteria del caffellatte, che nonostante il nome è una libreria.
Apre la sera alle dieci e chiude la mattina alle sei. Il libraio – Ottavio – è un ex professore di liceo con l’insonnia cronica. Aveva tenacemente detestato il suo lavoro di professore per tutti gli anni in cui era stato costretto a farlo. Poi una vecchia zia, senza figli, senza altri parenti, gli aveva lasciato soldi e un piccolissimo palazzo in pieno centro. Pian terreno e due appartamenti l’uno sull’altro. L’occasione della sua vita presa al volo e senza esitazione. Era andato ad abitare al secondo piano. Al pian terreno e al primo piano ci aveva fatto una libreria. Siccome di notte non poteva dormire si era inventato quell’orario. Assurdo, avevano detto in molti, e invece aveva funzionato. C’è gente a tutte le ore, all’Osteria del caffellatte. Non molta, ma a tutte le ore. Tipi strani, ovviamente, ma anche, soprattutto tipi normali. Che poi sono i più strani di tutti se li trovi a comprare libri alle quattro del mattino. Ci sono tre tavolini e un piccolo banco da bar. Se ne hai voglia puoi bere qualcosa o mangiare una fetta delle torte che Ottavio prepara nel pomeriggio, prima di aprire. La mattina presto puoi fare colazione con le stesse torte e il caffellatte. Se ti trovi in libreria al momento della chiusura, lui ti regala la torta avanzata, ti dice ci vediamo domani, chiude e poi, davanti all’ingresso, si fuma l’ultima sigaretta della giornata. Dopo va a farsi un giro per la città che prende vita e quando gli altri cominciano a lavorare lui se ne va a dormire, perché di giorno ci riesce.” 
GIANRICO CAROFIGLIO- RAGIONEVOLI DUBBI

Ecco spiegato il titolo di questo blog!  Da quando ho letto questo brano sono sempre stata attratta dall'idea che potesse esistere un luogo così suggestivo, ma purtroppo (se esiste) non si trova nei paraggi della mia piccola città e allora provo a ricrearlo qui sopra.

giovedì 18 febbraio 2016

INIZIO :)





All'età di otto anni mia sorella mi comprò un numero di Topolino, il settimanale a fumetti che prima o poi ogni bambino si ritrova a leggere innamorandosi delle storie dei suoi strampalati e allegri personaggi. Ricordo che mi rapì completamente e da quel momento non vedevo l’ora che arrivasse il martedì per divorare tutte le strisce in una giornata e vedere crescere in me di nuovo l’attesa per il numero successivo. Il mio personaggio preferito? Assolutamente Paperoga, ancora oggi mi ci rispecchio parecchio: sono una tipa esuberante con mille idee che mi frullano per la testa, molte delle quali non riesco mai a portare a termine; spesso e volentieri combino guai perché mi distraggo o mi perdo nel mio mondo. C’è però, un aspetto che io considero positivo, sono una sognatrice proprio come Paperoga! Sogno di poter sempre esprimere le mie idee senza alcun filtro e di confrontarmi con chi pensa l'opposto, sogno di riuscire a migliorarmi per sentirmi soddisfatta di me stessa e infine sogno che tutti gli uomini possano avere la possibilità di scegliere della propria vita come meglio credono e nella più completa serenità. Lo so, vivo in una costante utopia, ma la colpa di tutto questo è proprio di Topolino, dei suoi fumetti (addirittura meglio dei cartoni animati) e di una raccolta che feci da piccolina di una collana di libri intitolata “La biblioteca di Topolino” di Salani Editore. Con questa scoprii un mondo infinito fatto di storie, personaggi, luoghi lontani anni luce dalla mia vita e da ciò che avrei mai potuto immaginare, si trattava del mondo dei libri. Questa parola l’avevo sempre e solo associata alla scuola e ai noiosissimi compiti a casa, invece, con quella raccolta, capii che con i libri potevo divertirmi proprio come in un gioco. Il primo è stato “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Luis Sepùlveda. Il titolo già racconta buona parte della trama, tuttavia ciò che lo rende speciale non è il finale, ma la storia che narra dell’instaurarsi di un rapporto familiare tra due animali per natura differenti. Si parla sostanzialmente di generosità e solidarietà disinteressata, sentimenti che spesso e purtroppo nell'uomo mancano... anche se ad un certo punto, fondamentale sarà l’intervento di un uomo: significativamente un poeta.  Si tratta, insomma, di un libro che parla della speranza attraverso cui si riesce ad andare contro tutto e tutti e che è, a mio avviso, il nutrimento di cui ciascuno di noi non riesce a fare a meno.  Proprio la frase finale che il gatto Zorba miagola è il sunto di tutto il mio sproloquio: “vola solo chi osa farlo!”. In seguito a questa lettura ritengo di avere cominciato a “volare” grazie ai libri che mi fanno sognare, ridere, piangere, mi danno speranza e mille altre emozioni. Ho deciso, quindi, di cominciare a scrivere un piccolo blog con il solo scopo di condividere queste emozioni con altre persone e perché no? Di spingere qualcun altro ad osare a spiccare il volo in una biblioteca!J
Marty