venerdì 24 giugno 2016

DISTOPIA: siamo Fenici consapevoli delle nostre sciocchezze?








                                                                                                              



Molte sono le storie in cui un singolo o un gruppo di personaggi all'improvviso si rende conto di vivere in una società che priva i propri cittadini della libertà costringendoli a fare qualcosa per controllarli e mantenere ben salde le briglie del potere. Questo genere letterario viene definito col termine distopia proprio per sottolineare come ci si allontani completamente dall'utopia (la perfezione per antonomasia). Spesso questi libri vengono incorporati direttamente nel genere fantasy proprio perché sono basati su realtà inesistenti dove spesso (ma non sempre) ci sono tecnologie avanzate oppure personaggi di pura fantasia con doti non umane; tuttavia è necessario fare una distinzione perché nel genere fantasy tutto parte dall’immaginazione dell’autore che ne dà libero sfogo inventando personaggi, storie e mondi completamente diversi dal nostro, insomma l’autore non ha un’esigenza. Mentre nei libri distopici c’è un’urgenza e si comincia a scrivere per il bisogno di denunciare qualcosa che esiste per davvero ossia si tenta di far aprire gli occhi al lettore e inviargli un preciso messaggio.