martedì 13 marzo 2018

4 3 2 1



Cosa ne sarebbe stato di me se non avessi frequentato il liceo classico? Cosa sarebbe accaduto se non avessi avuto le mie sorelle? Chi sarei stata a questo punto della mia vita, se avessi fatto scelte diverse nel passato?  Queste sono alcune delle domande che mi sono posta appena ho terminato di leggere pagina 939 di “4 3 2 1” di Paul Auster.
Afferro il libro, vado in cucina, taro la bilancia e lo peso: 956 grammi, ma so che pesa molto di più!   
                                                                                   
In questo libro Auster racconta le 4 possibili vite del suo protagonista, Archie Ferguson, intrecciando capitolo dopo capitolo parallelamente, vicende ordinarie ma allo stesso tempo eccezionali proprio perché appaiono autentiche e reali! Inizialmente ammetto di aver avuto delle difficoltà nella lettura perché mi sentivo disorientata dal miscuglio di avvenimenti e di personaggi, però proseguendo piano piano, ho imparato a distinguere le diverse vite senza confondere l’una con l’altra.
"... una parabola del destino umano e degli infiniti bivi che una persona deve affrontare durante il cammino della propria esistenza."
Il tema portante del libro è la casualità, intesa come un burattinaio che gioca con le nostre storie oppure come una mano che pesca un bigliettino in cui è scritto in nostro destino. Le vite di Ferguson cambiano a causa di coincidenze, eppure qualcosa resta. Mi spiego meglio… il caso travolge il protagonista rendendo le sue vite completamente diverse tra loro, tuttavia ci sono piccoli elementi comuni, punti fissi, che dimostrano, a mio parere, quanto sia inevitabile per ciascuno di noi qualcuno o qualcosa. Infatti non cambiano i rapporti di Ferguson con la madre e con il padre: la prima rappresenterà costantemente l’amorevolezza oltre che un esempio, un porto sicuro dove approdare; con il secondo invece diventa particolarmente presente la parola assenza, con cui si fa riferimento sia ad una mancanza fisica che di parole e di dialogo, insomma, si creano con il padre piccoli o grandi contrasti che rendono il rapporto abbastanza complicato in tutte le vite. Allo stesso modo non cambia l’amore che lo lega ad Amy: amica, fidanzata, confidente e sorella! insomma le persone che incontriamo sul nostro cammino ci sono destinate!
"Il tempo si muoveva in due direzioni perché ogni passo nel futuro si portava dietro un ricordo del passato, e anche se non aveva ancora compiuto 15 anni, Ferguson aveva accumulato abbastanza ricordi per sapere che il mondo intorno a lui veniva plasmato di continuo dal suo mondo interiore, così come ogni altra persona plasmava con i ricordi la propria esperienza nel mondo, e anche se tutte le persone erano collegate dallo spazio comune che occupavano, i loro viaggi nel tempo erano tutti diversi, ragion per cui ognuno viveva in un mondo diverso."
Altri punti fissi sono il carattere e le idee di Ferguson il quale si dimostra essere (con le minime differenze dovute ai diversi accadimenti delle varie vite) particolarmente sensibile, un osservatore di luoghi ma anche di persone, è curioso ma allo stesso tempo accorto, partecipa ai cambiamenti storici rimanendo sempre fedele alle sue idee. Ad esempio, la simpatia per il personaggio di Kennedy o il suo dissenso per la guerra in Vietnam, emergono, attraverso espedienti autorali diversi, in tutte e quattro le vite. Da qui fuoriesce una caratteristica secondo me peculiare di questo libro in quanto spesso il protagonista si fa veicolo delle opinioni dell’autore su svariati temi. In effetti i due esempi sopra citati sono i più lampanti ma affiorano varie riflessioni di Auster su argomenti più o meno importanti: si va dal razzismo allo sport, dalla solitudine al cinema e alla musica, dall’omosessualità fino ad arrivare alla confusione tipica sia dell’adolescenza che dell’età adulta. E queste, scarsamente elencate, sono solo le tematiche che mi sovvengono in questo preciso istante ma in realtà il libro è così lungo proprio perché ogni capitolo è pieno di considerazioni che possono più o meno interessare il lettore.


Sono, inoltre, frequenti i riferimenti alla storia statunitense. Infatti il libro è ambientato negli anni ’50/’60 e sempre attraverso le percezioni di Ferguson, vengono raccontati: gli assassini di Kennedy e di Martin Luther King, la guerra in Vietnam, gli attivismi che ne seguirono, la discriminazione razziale e tutti gli eventi storici principali che andranno poi a fluire negli anni ’70, principalmente conosciuti come il decennio della ribellione sociale. Queste digressioni storiche, che vanno ad influenzare non poco la vita del protagonista, mi hanno leggermente annoiato perché ho delle lacune sulla storia di quel periodo, in particolare per quanto riguarda quella americana, quindi mi è risultato difficile districarmi tra gli avvenimenti che venivano citati! Mea culpa!

Tornando al racconto principale altro elemento comune tra le varie vite di Ferguson, è la scrittura! È inevitabile che il protagonista, ad un certo punto di qualsiasi sia la sua storia, voglia cominciare ad esprimersi mettendo tutto nero su bianco che sia un romanzo, una poesia, un articolo di giornale o una traduzione! La scrittura diventerà una ragione di vivere; sarà onnipresente il rumore forsennato dei tasti della macchina da scrivere e nel libro si potranno gustare anche dei mini racconti o per meglio dire degli innesti delle opere letterarie di Archie Ferguson! Questa particolarità mi è piaciuta tantissimo insieme anche al clima culturale che si respira per tutto il libro. Avete presente gli illuministi che si radunavano nei loro salotti? Allo stesso modo Ferguson e gli amici che frequenta, sono attivi dal punto di vista culturale, parlano di libri, di musica, di cinema, di teatro e di poesia, si inseriscono senza timore in discussioni su grandi temi anche filosofici, dimostrando interesse per qualsiasi cosa possa diventare un motivo di crescita culturale. La conoscenza non è per i pochi che ne hanno la possibilità ma è aperta a tutti quelli che hanno sete di imparare; in “4 3 2 1” c’è sempre qualcuno che consiglia un libro, un’opera di un’artista, qualche sinfonia o film. Forse quanto ho appena scritto valeva principalmente per gli Stati Uniti più che per l’Italia, dove in quegli anni il mondo intellettuale era ancora chiuso o indirizzato verso una specifica classe sociale. Oggi questa specificità è stata fortunatamente eliminata, tuttavia non viene abbastanza sfruttata per misera mancanza di volontà. Infatti la semplice ricerca su internet ha facilitato questa apertura della cultura ma ha anche reso tutto troppo semplice e facile da dimenticare, i concetti non vengono più assimilati perché tanto sono a portata di un click! E da qui le offerte sui libri passano in secondo piano insieme a quelle per cinema e teatro, musei e siti archeologici gratuiti sono noiosi, peggio ancora le mostre d’arte e la poesia sta mano a mano scomparendo perché nessuno è più in grado di riflettere o anche di poter avere un attimo per pensare. 
"Le storie inventate potevano andare ben oltre il semplice divertimento e lo svago, potevano rivoltarti come un calzino e scoperchiarti il cervello, potevano scottarti e gelarti e metterti completamente a nudo e scaraventarti tra i venti furiosi dell'universo."
Polemica a parte, in questo romanzo ho percepito un messaggio più o meno inespresso che voglio particolarmente sottolineare… in ogni vita Ferguson incespica in numerosi ostacoli, sia nelle relazioni, sia negli studi, sia nel lavoro. Tutto gli sembra insormontabile ma alla fine grazie a sé stesso o ai personaggi che lo circondano supera i suoi impasses e non solo, nascono dei miglioramenti! In sostanza da ogni fallimento si sviluppano delle occasioni che portano ad un miglioramento, le difficoltà possono essere superate e addirittura rappresentano un tramite per arrivare a situazioni maggiormente soddisfacenti e positive!
Credo che questo post sia venuto già abbastanza lungo, anche se ci sarebbe ancora molto da condividere. Ho parlato delle caratteristiche del libro che per me sono state più evidenti e significative per la descrizione di questa monumentale opera… ora toccherebbe a voi farmi sapere cosa lo rende speciale mentre il mio dovere è quello di correre in libreria a leggere altro di Paul Auster!

Buona lettura,
Marty.

PS: Ho ricevuto in regalo questo libro e il suo valore è aumentato a dismisura!!!

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